- BY admIN.2k17
- POSTED IN News
- WITH 0 COMMENTS
- PERMALINK
- STANDARD POST TYPE
Il cosiddetto Piano BUL, (banda ultra larga), aveva l’obbiettivo di portare i collegamenti a banda ultra larga in tutta Italia, compreso quelle zone raggiunte dalle sole connessioni “classiche”.
La Commissione Europea, già nel 2013, aveva introdotto la suddivisione tra aree distinguendole in base agli investimenti previsti e, quindi, le aree bianche sono quelle in cui nessun operatore investirà, o investe, perché considerate a “fallimento di mercato” per cui è fondamentale l’intervento dello Stato; quelle grigie sono quelle dove almeno un operatore investe, o investirà, per fornire connessioni a banda ultra larga e, quelle nere, invece, sono tutte le aree dove almeno due operatori, con proprie reti, erogano servizi a banda ultra larga.
Qui la mappa aggiornata: https://bandaultralarga.italia.it/mappa/
Per chiarezza sottolineiamo che “area” non è coincidente con Comune; le aree, infatti, sono molto più numerose rispetto ai Comuni Italiani e per “Banda Ultra Larga” si intendono reti NGA (NextGeneration Access) con velocità di download non inferiore a 30 Mbps come, ad esempio, le reti FTTH che la ESS installa per i suoi clienti.
Ad oggi, dopo un avvio stentato, la costruzione dell’infrastruttura per dotare l’intero territorio della Repubblica procede con tempi decisamente migliorati, probabilmente anche a causa del COVID che ha fatto aumentare la richiesta di connessioni veloci per lo studio, il lavoro ed i servizi di pubblica utilità.
La ESS ha fatto la sua parte anche durante il lockdown collegando centinaia di indirizzi alla rete Fibercop (già Flashfiber) e continua, grazie alla dedizione ed alle competenze del suo team di tecnici, a portare la connessione ovunque in Italia contribuendo, nel suo piccolo, allo sviluppo del Paese.
Link utili
https://www.youtube.com/watch?v=ebhvUEtcKb8
https://www.youtube.com/watch?v=gawMYaByErc